di e con Veronica Stecchetti
consulenza drammaturgica e regia di Donatella Allegro
musica a cura di Stefano D’Arcangelo
fotografie di Dante Farricella
Prima presentazione in forma di studio dello spettacolo: 25 marzo 2023, Nassau, Bologna
spettacolo inchiesta in tre atti
di Paolo Soglia
regia Donatella Allegro
con Donatella Allegro e Paolo Soglia
Prima rappresentazione: 27 gennaio 2023, Sala Candilejas – Bologna
di e con Donatella Allegro
sonorizzazione in live set di Stefano D’Arcangelo
progetto realizzato in collaborazione con AFeVA e Museo OGR Bologna
voci fuori campo di Jadel Andreetto, Jessica Mazzetti
le voci di Noella Bardolesi, Giuseppe Daini, Gianni Dal Monte, Salvatore Fais, Romeo Zazzaroni sono tratte dal documentario OGR-Le Officine della Memoria: storia di lavoro, amianto e lotte per la salute
con la collaborazione di: Andrea Caselli, Silvano De Matteo, Giovannino Albanese, Elia Dal Maso
da un’idea della Fondazione Innovazione Urbana di Bologna
Prima rappresentazione: 5 ottobre 2022, Piazza Lucio Dalla, Bologna
con Donatella Allegro e Andrea Biagiotti
musica dal vivo: Daniele Branchini e Paul Pieretto
drammaturgia di Donatella Allegro e Paolo Soglia
regia di Donatella Allegro
prodotto da: Associazione Casa dei Popoli, ANPI Corticella, ARCI Brecht, Associazione Effettica
con il contributo del Comune di Bologna
Per il resto è tutto da verificare è uno spettacolo teatrale che rievoca la vicenda umana di Zelinda Resca, staffetta partigiana, ingiustamente coinvolta negli anni ‘50 in uno dei tanti processi che videro alla sbarra ex partigiani. Il testo è ispirato a documenti storici: le lettere ricevute e scritte partigiana durante la prigionia, le memorie di Nerio Nesi, le testimonianze di una narratrice eccezionale come Francesca Ciampi.
Prima rappresentazione: 4 novembre 2021, Sala Candilejas, Bologna
di e con Donatella Allegro
scritto grazie al fondamentale aiuto di Antonella Petricone, Oria Gargano, Maria Paola Fiorensoli, Giovanna Olivieri.
«A Roma c’è un luogo dove i fili della storia delle donne si incontrano, si annodano, si moltiplicano: è la Casa Internazionale delle Donne. Un luogo di lotta e di amore, delle pratiche e dell’immaginario, con una storia appassionante alle spalle e un futuro tutto da costruire. Un luogo che è patrimonio di tutte e di tutti, ben oltre i confini della città».
Prima rappresentazione: 22 luglio 2019, Roma, Aamod
Le vicende rievocate dalle attrici sono altrettante, simboliche tappe della conquista della libertà delle donne: Alfonsina Strana, che nel 1924 corse al Giro d’Italia insieme agli uomini conquistando, una volta per tutte, il diritto a stare in sella; le donne che hanno fatto la Resistenza, che pedalando hanno compiuto azioni storiche e spesso eroiche, rivendicando un protagonismo politico; Antonella Bellutti, atleta olimpionica per cui la bici è stata professionismo eccellente e consapevole; fino ad arrivare a una storia esemplare dei giorni nostri: quella delle donne migranti che imparano ad andare in bicicletta grazie all’aiuto di associazioni come la FIAB e la Casa delle Donne Migranti di Modena.
Prima rappresentazione: 22 giugno 2016, Sant’Agata Bolognese, rassegna Fili di Parole
ideazione e regia del progetto di Mario Perrotta
regia del percorso fiume di Donatella Allegro
«Occupare fisicamente le sponde reggiane e mantovane del Po attraversando la bassa emiliana fino a Reggio Emilia, con centocinquanta attori, musicisti, danzatori, video-makers, artisti figurativi, facendo esplodere in tutte le sue contraddizioni il rapporto tra il folle e il suo territorio. Tre diverse partenze, per tre spettacoli indipendenti che, ogni sera, confluiranno nella meravigliosa piazza di Gualtieri per il gran finale collettivo. Tre percorsi chiamati Manicomio, Città e Fiume per dipingere attraverso le vicende di Antonio, quella bassa tanto cara a Zavattini, piena di figure dal sapore felliniano. Un Ligabue esploso, appoggiato sul basso continuo delle terre reggiane, raccontato tra performance, esposizioni, interazioni con il pubblico e orchestre galleggianti sulle acque del fiume.»
– Mario Perrotta
Ultima tappa del Progetto Ligabue “Toni sul Po”, andato in scena tra il 21 e il 24 2015 tra Gualtieri, Guastalla e Reggio Emilia.
Per altre informazioni visita il sito ufficiale.
con Donatella Allegro e Irene Guadagnin
regia di Donatella Allegro
scene di Enrico Medici; oggetti: progetto Ridea
ricerca storico-iconografica a cura di Eloisa Betti ed Elisa Giovannetti (Archivio UDI Bologna)
Promosso da UDI di Bologna
Lo spettacolo ripercorre l’attività dei Gruppi di Difesa a partire dal loro atto fondativo fino alla creazione dell’Unione Donne d’Italia, passando attraverso documenti dell’Archivio Centrale UDI, lettere a «Noi Donne» e testimonianze dirette. Una selezione di immagini tratte dagli archivi dell’UDI contribuisce a restituire il peso della presenza femminile nella lotta di Liberazione: presenza che non fu solo di partecipazione e di supporto alla lotta partigiana, ma anche laboratorio politico e azione concreta per le future battaglie per l’emancipazione e il lavoro.
prima rappresentazione: Budrio, Torri dell’acqua, 16 maggio 2014.
di Argentina Bonetti Altobelli
con Donatella Allegro, Lorenzo Ansaloni, Irene Guadagnini, Alessandro Migliucci, Claudio Tombini
alla fisarmonica David Sarnelli
regia di Donatella Allegro
1897-1900. Argentina Bonetti Altobelli, attiva propagandista nella difesa dei diritti dei lavoratori, nella diffusione delle idee socialiste e nell’emancipazione delle donne, futura segretaria della Federterra, si cimenta con la scrittura teatrale.
La zappa sui piedi porta in scena uno spaccato di vita nei campi: Maso, mezzadro al servizio del Signor Prospero, angosciato per i magri raccolti del suo piccolo podere, cerca la benevolenza del padrone accusando di furto i vicini “del Melo”, convinto che questi vogliano usurpare il suo terreno. Sua moglie Rosa e la moglie del vicino sanno la verità, e cioè che il ladro è in realtà il figlio di Maso stesso, ma non riescono a impedirgli di portare fino in fondo la sua accusa. I dialoghi, semplici ma accesi, ci dipingono un umanità priva di risorse se non è unita nella solidarietà e nella lotta di classe.
Lettura-spettacolo tratta dal libro di Mariella Gramaglia e Maddalena Vianello, Fra me e te. Madre e figlia si scrivono: pensieri, passioni, femminismi (Milano, et. al / edizioni, 2013).
A cura di Donatella Allegro
Anteprima: 28 marzo 2013. Con Lunetta Savino e Donatella Allegro.
Al violoncello: Giulia Bloise.
Prima nazionale: 4 novembre 2013. Con Patrizia Zappa Mulas e Donatella Allegro.
Alla fisarmonica: David Sarnelli.
Oratorio di san Filippo Neri, Bologna.
Un dialogo fra due generazioni di donne che si parlano, si raccontano, si interrogano a vicenda sulla propria storia e su quella del paese in cui vivono, sulla libertà e lo svilente consumo del corpo delle donne, sulla spiritualità e la religione. Una madre che “ha fatto” il Sessantotto ed è stata per sempre segnata dalle lotte degli anni Settanta e dal femminismo. Una figlia, anch’essa impegnata nel movimento delle donne, che si confronta tenacemente con il mercato del lavoro e con il precariato che contamina la vita di un‘intera generazione. Per scoprire che madri e figlie si diventa, attraverso un ininterrotto, appassionato dialogo.
tratto da: Vai pure. Dialogo con Pietro Consagra, di Carla Lonzi, et-al / edizioni, 2011
con Irene Guadagnini e Lorenzo Ansaloni
drammaturgia e regia di Donatella Allegro
scenografia di Thomas Vallini
luci di Eva Bruno
1980. Carla Lonzi e Pietro Consagra, suo compagno storico, registrano una conversazione lunga quattro giorni che segna la loro rottura: lo scopo non è la pubblicazione, ma tempo dopo Carla decide di farne un libro. Con questo “gesto di intervento, che rompe l’omertà del rapporto a due”, i due mettono a nudo i nodi più dolorosi dei rapporti d’amore e di potere, del ruolo della donna nella società e nella coppia, della posizione ambigua dell’artista e dell’intellettuale.
Ma resta sempre qualcosa di irrisolto, di non cedibile: Carla, in un’estrema ricerca dell’autenticità, non ha paura di spogliarsi del suo ruolo sociale e di qualsiasi maschera, ma fa i conti con la mancanza di riconoscimento; Pietro si fa guidare in questo scavo ma non cede sulla sua identità di artista.
Immaginiamo una giovane donna alla ricerca di lavoro.
Ammesso che abbia potuto studiare ciò che desiderava e che ora speri di impiegare le proprie capacità in quel campo, ammesso che non tema né le dimissioni in bianco né il doppio lavoro che la aspetta, dopo aver sfogliato annunci dai toni spesso offensivi e deliranti e dopo aver scritto il suo curriculum, la giovane donna affronta numerosi colloqui e, se è fortunata, il mondo del lavoro.
da R. Barthes e W. J. Goethe
con Claudia Manini e Valentina Caimmi / Donatella Allegro
drammaturgia e regia Donatella Allegro
Produzione: Interno 12
Cos'abbiamo tutti in comune quando parliamo d'amore?
Dell’amore, dice Roland Barthes, si può parlare solo per figure: dall’“attesa” alla “dipendenza”, dall’“abito” all’“identificazione”, dall’“ascesi” al “nascondere”… Sono immagini che prendono rilievo e creano immediato riconoscimento a seconda che, nel discorso che si sta facendo, si possa individuare qualcosa che è stato letto, sentito, provato. «Una figura è fondata se almeno una persona può dire: ‘Com’è vero, tutto ciò! Riconosco questa scena di linguaggio’».