Il vero e il vetro
Studio sulla poesia di Nella Nobili
di e con Donatella Allegro
musica originale di Daniele Branchini
testi di Nella Nobili e di Sibilla Aleramo, Aldo Borgonzoni, Gian Marco Montesano, Maria Pia Testoni, Edith Zha, Donatella Allegro
Nella Nobili fu poeta e artista. Nata a Bologna nel 1926 da una famiglia molto povera, si trasferì a Roma nel 1949 e pochi anni dopo emigrò in Francia, dove visse fino alla morte. Scaraventata fin da giovanissima nel mondo del lavoro e nella guerra, Nella trovò nella poesia il suo linguaggio e la sua ragione di vita. Nei lunghi anni in cui alternò la scrittura alla fabbrica – era specializzata nella soffiatura del vetro – fu notata da alcuni artisti e critici che la aiutarono a pubblicare i primi versi. Se la sua produzione, ampia e sorprendente, è ancora oggi poco nota, si deve probabilmente all’ambivalenza della definizione che le rimase incollata addosso per tutta la vita: “poetessa operaia” – questa fu sempre la sua corona e, insieme, il suo stigma.
La vicenda umana di Nella Nobili e la sua poesia sono un tutt’uno, pieno di grazia, da riascoltare e raccontare, in particolare alla luce del rapporto con le altre donne: le compagne di lavoro nell’officina, le ragazze amate, la madre Cesira, l’ultima compagna, Edith Zha, con la quale scrisse il libro-inchiesta Les femmes et l’amour homosexuel (1979). Molto malata, anche a causa delle sostanze tossiche inalate lavorando il vetro, Nella Nobili morì suicida nel 1985.
Il vero e il vetro è il primo studio di uno spettacolo teatrale che debutterà nel 2025. Le musiche sono state composte da Daniele Branchini; i testi, raccolti e introdotti da Donatella Allegro, sono la selezione “impressionistica” di una prima ricognizione. La scelta di parlare quasi esclusivamente attraverso testi originali si deve al tentativo di riproporre anche nella forma teatrale quello che fu il linguaggio di Nella. La sua produzione, infatti, non può essere definita né letteratura di fabbrica né poesia femminista, e poco si sa della sua vita. Perché Nella scelse di essere, sempre e in ogni suo gesto, essenzialmente poeta.