Il 20 dicembre 2013 il Ministro della Giustizia spagnolo Gallardòn ha presentato un progetto di legge che intende cancellare il diritto di scelta in merito all’interruzione volontaria di gravidanza. L’aborto diventerebbe così illegale, persino in caso di malformazione del feto. Sono previste eccezioni solo nel caso in cui ci sia “incompatibilità con la vita” della madre e in caso di violenza sessuale. La legge Gallardòn elimina tutti i vincoli temporali entro i quali interrompere la gravidanza, ripristina il divieto per le minorenni di abortire senza il consenso dei genitori, impone una sanzione amministrativa alle donne che praticheranno illegalmente l’aborto.
Anche in molte altre piazze italiane ed europee manifestiamo il nostro sostegno alle donne spagnole, consapevoli che l’arretramento sul piano dell’autodeterminazione non è solo un fenomeno spagnolo: il Parlamento europeo di recente ha respinto la risoluzione Estrela sui diritti sessuali e riproduttivi, mentre in Italia la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza è di fatto resa inefficace dal dilagare dell’obiezione di coscienza tra i medici dei nostri ospedali.
La battaglia delle donne spagnole per la libertà di scelta è una lotta di tutte.
Sabato 1° febbraio, le donne spagnole che si oppongono a questo provvedimento partiranno da diverse città alla volta della stazione Atocha di Madrid, per consegnare ai rappresentanti delle istituzioni questa lettera-documento dal titolo “YO DECIDO”:
Perché io decido a partire dall’autonomia morale, che è la base della dignità personale, non accetto imposizioni, o proibizione alcuna per quanto riguarda i miei diritti sessuali e riproduttivi e, perciò, la mia realizzazione come persona. Come essere umano autonomo mi rifiuto di essere sottomessa a trattamenti degradanti, ingerenze arbitrarie e tutele coercitive nella mia decisione di essere o meno madre.
Perché sono libera invoco la libertà di coscienza come il bene supremo su cui fondare le mie scelte. Considero cinici quelli che fanno appello alla libertà per limitarla e malevoli quelli ai quali non importandogli la sofferenza causata vogliono imporre a tutti i propri principi di vita basati su ispirazioni divine. Come essere umano libero mi nego ad accettare una maternità forzata e un regime di tutela che condanna le donne alla “minore età sessuale e riproduttiva”.
Perché vivo in democrazia e sono democratica accetto le regole del gioco che tracciano i confini dei diritti dai peccati e della legge dalla religione. Nessuna maggioranza politica nata dalle urne, per molto assoluta che sia, è legittimata a convertire i diritti in delitti e ad obbligarci a seguire principi religiosi mediante una sanzione penale. Come cittadina esigo che quelli che ci governano non trasformino il potere democratico, salvaguardia della pluralità, in dispotismo.
Perché io decido, sono libera e vivo in democrazia esigo dal governo, da qualunque governo, che promulghi leggi che favoriscano l’autonomia morale, preservino la libertà di coscienza e garantiscano la pluralità e la diversità di interessi.
Perché io decido, sono libera e vivo in democrazia esigo che si mantenga l’attuale Legge sulla salute sessuale e riproduttiva e sull’interruzione volontaria di gravidanza per favorire l’autonomia morale, preservare la libertà di coscienza e garantire la pluralità di interessi di tutte le donne.
http://womenareurope.wordpress.com
http://www.eltrendelalibertad.com
ECCO TUTTI GLI APPUNTAMENTI:
ROMA: piazza di Spagna, ore 15.00, sotto all’Ambasciata spagnola
BOLOGNA: piazza del Nettuno, ore 15:00
MILANO: via Fatebenefratelli 26, dalle ore 14.00, sotto al Consolato spagnolo
VERCELLI: via Cavour, primo febbraio ore 16:00 – 17:00, organizza il Comitato Donne per le Donne di Vercelli
CATANIA: sotto la Prefettura, ore 11:00
FRANCIA: in tutte le città dalle 14.00 in poi
PARIS: Place Joffre (École Militaire) jusqu’à l’Ambassade d’Espagne, ore 14:00