È nata Amlet_a

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=108851814324903&id=108179904392094 E’ nata Amleta. Amleta è nata per raccogliere dati e così evidenziare, monitorare, esaminare le differenze di trattamento tra donne e uomini nel mondo dello spettacolo. E’ nata cioè dal bisogno di sostituire le sensazioni con numeri, cifre, percentuali; dati inconfutabili e incontrovertibili. Amleta si propone di intervenire per provare a colmare il divario emerso. Amleta sa che i numeri spersonalizzano e che quindi è nata per ricordare che le disparità evidenziate si traducono in minor qualità della vita e limitano la possibilità per le donne di immaginare e programmare il proprio futuro. Amleta è nata per chiedere di liberare spazi in cui le donne possano esprimere i loro talenti, esercitare la loro creatività, le loro abilità, la loro intelligenza, e avere anche la possibilità di sbagliare, così com’è stato concesso agli uomini per millenni. Amleta crede nella meritocrazia. Proprio per questo chiede di mettere più donne alla direzione dei teatri, alla regia sui grandi palcoscenici, a scrivere le storie per il pubblico che riempie le sale. Se vede poche donne in questi ruoli Amleta non fa l’errore di scambiare l’effetto con la causa. Amleta è nata per chiedere di utilizzare i fondi pubblici in maniera corretta. Corretta non è inteso solo in relazione alle percentuali occupazionali ma anche di offerta culturale. Amleta vuole vedere anche il mondo lasciato fuori dalle narrazioni fatte finora. Vuole più ricchezza sui palcoscenici, più storie, più punti di vista, più voci in grado di raccontare la complessità e la varietà del reale. Amleta ricorda che la maggior parte delle persone sedute nelle nostre platee, la maggior parte del pubblico pagante sono donne, che hanno il diritto di vedersi rappresentate, e di vederlo fatto attraverso storie che le raccontino in maniera equilibrata e non stereotipata. Ricordiamo che “l’immagine femminile con cui l’uomo ha interpretato la donna è stata una sua invenzione”. Amleta è nata perché ritiene imbarazzante dover nel 2020 ancora parlare della necessità di colmare il gender pay gap. Amleta è nata per ricordare che queste richieste non sono concessioni ma la corretta applicazione dei principi della nostra Costituzione. Amleta sa che la realtà trasforma il linguaggio così come il linguaggio trasforma la realtà. E’ nata tutte le volte che le donne sono state negate con le parole e chiamate direttore, drammaturgo, tecnico. E’ nata tutte le volte che le parole di chi ha provato a denunciare il divario di genere sono state ignorate, ridicolizzate, depotenziate, etichettate come lamentele o retorica. Amleta ritiene che anche le donne del mondo dello spettacolo abbiano il diritto di vivere la loro maternità serenamente, non solo potendo usufruire di sostegni al reddito adeguati ma anche risparmiandosi tutti quegli ostacoli e comportamenti che danno l’impressione alla donna di dover espiare una colpa nel momento in cui decide di diventare madre. Amleta è nata tutte le volte che sopra un molestatore o un abusante è stata messa la vernice glitterata dell’artista genio, del regista genio, dell’attore genio. Amleta è nata tutte le volte che gli uomini, artisti registi attori, non hanno preso posizione rispetto agli abusi dei molestatori, avallando così la menzogna di una correlazione tra violenza e creatività. E’ nata tutte le volte che si è scelto di produrre, premiare, scritturare un aggressore. E’ nata tutte le volte che alle vittime che hanno denunciato o segnalato non è stato dato ascolto o è stato fatto credere che l’abuso fosse un fisiologico passaggio legato alla loro professione. Amleta si domanda come mai in Italia sia naturale empatizzare più con l’aggressore che con la vittima e intende fare l’esatto contrario; sostiene le vittime; dichiara tolleranza zero su molestie e abusi sessuali, condanna fermamente la vittimizzazione secondaria. Non ritiene la violenza una questione privata che ogni donna debba risolversi da sola, ma invita ad un’assunzione di responsabilità collettiva. Pensiamo che nessuna donna debba essere più costretta a scegliere tra la propria dignità e il lavoro che desidera fare. Amleta quindi è nata da tanto tempo e in tanti luoghi. E’ semplicemente che oggi, noi, abbiamo deciso di darle un nome. Se sei attrice e ti riconosci in questo progetto unisciti a noi: amleta.info@gmail.com oggetto: un’Amleta Se hai subito un abuso, una discriminazione, una violenza segnalacelo: osservatoria.amleta@gmail.com Se pensi che il nostro progetto sia importante sostienici. Iniziamo un nuovo corso. Grazie.

POESIA FESTIVAL 2020

Quest’anno ho l’onore di partecipare a quattro incontri del Poesia Festival, un appuntamento molto atteso che propone le migliori voci della poesia contemporanea e noti protagonisti di teatro, cinema e musica. La sedicesima edizione si terrà in formato diffuso da agosto a novembre 2020, promossa dai comuni dell’Unione Terre di Castelli (Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Vignola e Zocca) e dai comuni di Castelfranco Emilia, San Cesario sul Panaro e Modena. All’interno di un ricchissimo programma, che vi invito a consultare e a seguire interamente, ecco i quattro incontri che mi riguardano:     Mercoledì 26 agosto, ore 21  a Vignola (MO) presso Piazza dei Contrari Vola alta parola – cresci in profondità. Leggono: Kabir Yusuf Abukar, Roberto Alperoli, Marco Bini, Giorgio Casali, Fabio Chierici. Marta Fiandri, Francesco Genitoni, Andrea GIbellini, Luca Ispani, Elisa Nanini, Alessia Natillo, Antonio Nesci, Tommaso Pietrangelo, Luciano Prandini, Emilio Rentocchini, Stefano Serri, Giusy Stefani, Mariadonata Vila. Interventi musicali: Marco Baroni, Lalo Cibelli, Rigo Righetti. Presenta: Donatella Allegro     Sabato 12 settembre, ore 17.30 a Castelfranco Emilia (MO) presso il Giardino dei Campanelli – via Circondaria Sud 12   Presentazione del libro Il canto di Yemaja. Poesie dal carcere di SONIA MARIA BRACCIALE Letture e testimonianze di Donatella Allegro, Alba Piolanti, Giorgio Basevi.Sonia Maria Bracciale è attualmente detenuta presso il carcere di Bologna.   Il pomeriggio prevede la presentazione di tre titoli, a partire dalle 16.45. Vi consiglio caldamente di partecipare a tutto il programma.  Aggiungo che il libro di Sonia è qualcosa di più di una testimonianza poetica, è una testimonianza di vita che vale la pena conoscere.   In caso di maltempo, l’incontro si terrà alla Sala Gabriella Degli Esposti della Biblioteca Comunale di Castelfranco Emilia, in Piazza Liberazione 5     Mercoledì 23 settembre, ore 21,00 a Vignola (MO) Piazza dei contrari SERATA D’ONORE PER GIANNI RODARI Lezioni di Giusy QuarenghiLetture di VitoInterventi musicali di Cristina Zambell, trombaPresenta Donatella Allegro   In caso di maltempo, la serata si terrà presso il Teatro Comunale di Marano sul Panaro.   Domenica 27 settembre, ore 17,00 a Spilamberto (MO) Parco della Rocca Rangoni   LA POESIA RACCONTATA DALLE POESIE Narrazione di Roberto GalaverniLetture di Donatella Allegro e Andrea Santonastaso   A seguire Cristina Donà, – voce, chitarra Saverio Lanza, chitarre, basso, piano CANZONI IN CONTROLUCE   In caso di maltempo, la serata si terrà presso il Teatro Comunale di Marano sul Panaro.   Gli eventi di Poesia Festival ’20 sono a ingresso libero, con posti limitati e debitamente distanziati in conformità con le normative anti COVID19.Si raccomanda di presentarsi muniti di mascherina e di arrivare con adeguato anticipo.

Premio Pieve 2020

venerdì 18 settembre ore 10.00 Piazza Plinio Pellegrini Strappi performance in video a cura di Andrea Biagiotti  con Donatella Allegro, Andrea Biagiotti, Tommaso Caperdoni e Amina Kovacevich    venerdì 18 settembre ore 14.30 Piazza Plinio Pellegrini DIMMI di Storie Migranti i lettori incontrano i finalisti della 5ª edizione del concorso DiMMi incontro con Gaia Colombo, Antonio Damasco, Sara Gatteschi, Paolo Masini interviene Paule Roberta Yao coordina Natalia Cangi letture di Donatella Allegro e Andrea Biagiotti   sabato 19 settembre ore 11.30 Piazza Plinio Pellegrini L’abisso non ci separa Storie allo specchio di arrivi e partenze di Nicola Maranesi Terre di mezzo, 2020 incontro con Monica D’Onofrio, Nicola Maranesi e Silvia Salvatici letture di Donatella Allegro e Andrea Biagiotti      sabato 19 settembre ore 16.00 Piazza Plinio Pellegrini Come un arco teso  Autobiografia di una figlia del Risorgimento di Eugenia Dal Bò Vincitore Premio Pieve 2019 I diari di Pieve, Terre di mezzo, 2020 incontro con Patrizia Gabrielli e Stefano Pivato coordina Guido Barbieri letture di Donatella Allegro   domenica 20 settembre ore 9.30 Campo alla Fiera, via della Verna 11   La commissione di lettura incontra i diaristi della lista d’onore  coordina Natalia Cangi interventi musicali Pieve Jazz Big Band letture di Donatella Allegro e Andrea Biagiotti

Storie delle ragazze di ieri

5 settembre 2020 presso La Casa internazionale delle Donne di Roma all’interno della Scuola politica di Be Free 2020 dalle ore 15 spettacoli di Donatella Allegro, Betta Cianchini, Federica Paolo   di e con Donatella Allegro «A Roma c’è un luogo dove i fili della storia delle donne si incontrano, si annodano, si moltiplicano: è la Casa Internazionale delle Donne. Un luogo di lotta e di amore, delle pratiche e dell’immaginario, con una storia appassionante alle spalle e un futuro tutto da costruire. Un luogo che è patrimonio di tutte e di tutti, ben oltre i confini della città». Storie delle ragazze di ieri racconta questa storia. Monologo scritto, diretto e interpretato da Donatella Allegro, ha debuttato il 22 luglio 2019 all’interno del cartellone dell’Aperossa, la manifestazione ideata e organizzata dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Creato in gran parte grazie alla collaborazione delle Funambole, è stato replicato in agosto all’interno della IX Scuola Politica Be Free. Storie delle ragazze di ieri è stato scritto grazie al fondamentale aiuto di Antonella Petricone, Oria Gargano, Maria Paola Fiorensoli, Giovanna Olivieri.

La notte di San Lorenzo

10 agosto 2020 ore 21.00 Parco della Zucca – Bologna   a cura di Niva Lorenzini a Bologna – Cantieri Meticci con la regia di Pietro Floridia a Palermo – Enzo Vetrano e Stefano Randisi Ma Tifone, mentre andava a caccia di notte, scoprì la bara per caso, illuminata dalla luna; riconosciuto il corpo di Osiride, lo fece in quattordici pezzi e lo disperse. Quando lo venne a sapere, Iside si mise di nuovo a cercare qua e là, attraversando le paludi su una zattera di papiro. Plutarco Nei Cantieri Meticci la parola dispersi fa risuonare qualcosa di molto antico: il gesto di una sorella instancabile nell’andare alla ricerca dei pezzi del fratello dispersi, la sua determinazione nel ritrovarli, ricomporli insieme fino a ridonargli almeno per un attimo la vita. È il mito di Iside e Osiride. È la capacità tutta femminile di rigenerare la vita a partire dalla morte. È la spinta al congiungere che si contrappone a quella dello smembrare. Nasce nell’antico Egitto, mondo in cui Tifone, dio della siccità, sgretola, ma Iside, terra, si ricongiunge a Osiride, Nilo, e nuovamente la vita si rinnova. Oggi, a maggior ragione se pensato in connessione con il quarantesimo anniversario della Strage di Ustica, tale mito in noi riverbera onde di significato a livelli molto diversi: dalla sfera intima a quella sociale, dal farsi metafora della capacità della memoria di tenere in vita il perduto fecondando il presente, al rappresentare un modello al femminile, capace di tenere testa e battere un maschile sempre più soltanto disgregante. Ma è altresì importante per Cantieri Meticci perché racconta che la nostra identità non è qualcosa di fisso e immutabile e puro bensì un movimento di trasformazione: Iside infatti giunge dall’Africa ma in quel grande grembo di mescolamento che era il mare di mezzo -oggi al contrario muro e tomba – ha incontrato la civiltà greca e quella cristiana divenendo anche da noi, nella sponda nord del Mediterraneo, la dea protettrice di chi si mette in mare. I testi poetici scelti per la notte di San Lorenzo anche per questo abbracceranno le tradizioni culturali più disparate e, avendo per sfondo questa storia mitica, verranno incastonati in 4 movimenti/azioni sceniche dai seguenti titoli: dispersione, ricerca, ricucitura, rinascita. Sulla scena, attori anch’essi “dispersi diasporici”, ovvero originari delle più disparate provenienze, si muoveranno in una scenografia fatta di grandi reti da pescatori, simbolo quanto mai mediterraneo di interrelazioni e trame, che attraverso laboratori partecipati guidati dagli artigiani e scenografi di Cantieri Meticci, i cittadini hanno trasformato in grandi mappe tessili: testimonianze della bellezza dell’intreccio tra sensibilità ed esperienze di vita molto eterogenee. Pietro Floridia è regista, drammaturgo, scenografo. Fonda nel 1994 il Teatro dell’Argine di cui fino al 2012 è condirettore.Nel 2014 fonda i Cantieri Meticci di cui è l’attuale direttore. Scrive e dirige numerosi spettacoli di cui va ricordato Cronache da un mondo perfetto. Un giardino per Ofelia, testo tradotto in una decina di lingue. Il balcone di Giulietta (menzione speciale al Premio Scenario). Con lo spettacolo Il violino del Titanic vince il premio Teresa Pomodoro. Dirige numerosi progetti e spettacoli in circa una trentina di paesi tra Europa, Africa Medio Oriente e Sud America. Museo per la Memoria di Ustica – esterno Parco della Zucca – Via di Saliceto 3/22, Bologna Prenotazione obbligatoria: http://attornoalmuseo.it/prenotazioni In caso di maltempo lo spettacolo sarà spostato al giorno successivo. Il Dipartimento educativo MAMbo propone una #visitaguidata gratuita al Museo per la Memoria di Ustica alle h 20.00. Prenotazione obbligatoria: tel. 051/6496611, e-mail mamboedu@comune.bologna.it Numero max partecipanti: 7 persone. L’evento fa parte del calendario di Bologna Estate 2020

25 aprile 2020 – il contributo di UDI Bologna

…per me fu la scoperta delle donneOlga Prati Per questo strano 25 aprile, UDI Bologna – Unione Donne in Italia mi ha dato l’opportunità di leggere un racconto dalla vita di Anna Zucchini. Una storia di resistenza, di clandestinità, di fuga, ma anche di fame, di voglia di fumare, di legami tra donne. Ascoltatelo, se vi va. Grazie a Katia Graziosi che ce l’ha restituita, a Eloisa Betti e a tutto il lavoro che fa per la storia e la memoria, a Enrico Medici per il montaggio del video e ai Mulini a vento, autori delle musiche e partigiani nel cuore. 25 aprile tutti i giorni!