«Non si tratta di una guerra fra i sessi. Ma di una lotta durissima fra due culture, due immaginazioni, due modi di stare al mondo. Uno che accetta i cambiamenti ed è disposto a rinunciare a molti privilegi che la storia lo aiutava a considerare eterni; l’altro che non rinuncia a quelle che considera radici profonde della sua identità e sente ogni atto di indipendenza della compagna come un terribile tradimento e un attentato alla propria virilità»
Dacia Maraini
Il 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne. Non è una ricorrenza, non è una festa e non è un giorno di lutto; come l’8 marzo (quello vero) è un giorno di lotta, non un solo giorno di riflessione, ma l’occasione di riprendere o di rilanciare il discorso sul contrasto alla violenza. Organizzare eventi, spettacoli, letture, può essere molto importante: si abitano spazi pubblici e ci si ferma a riflettere, si ripercorrono testi classici e articoli di cronaca, e si mostra come l’origine del fenomeno, pur molto complesso e variegato, deriva in dai diseguali rapporti di potere tra i sessi.